Marchiondelli

Non sono un esperto di sicurezza. Anche se in trent’anni da informatico me ne sono occupato spesso. Non voglio quindi fare lezioncine a nessuno.

Voglio solo condividere con voi una semplice riflessione, nata stamattina sentendo parlare di come noi, comuni mortali, dovremmo curarci o non curarci delle sicurezza dei nostri smartphone, pc, tablet e altri dispositivi che si collegano a internet.

Gli aspetti di cui tener conto sono sempre di più, le minacce pure e i modi per difendersi spesso sono semplici ma non sono sempre così evidenti: non ci si ragiona troppo.

La domanda che è balenata nella mia mente sentendo le richieste di consigli su come creare una buona password, o su come comportarsi quando ci si collega ad una rete wifi pubblica oppure ancora se sia opportuno mettere le foto dei figli in un social network e semplice, fatevela anche voi:

Cosa sono disposto a perdere?

Seriamente. Prendetevi un foglio e create una lista. Cominciate a compilarla con quella domanda in testa, e pensate ai

  • Vostri soldi in banca
  • I numeri delle vostre carte di credito
  • L’accesso ai vostri account: tutti quelli dove avete pre-registrato e autorizzato l’addebito automatico.
  • La vostra posta elettronica (messaggi e contatti)
  • I vostri contatti
  • Le vostre foto
  • I vostri documenti
  • I vostri dati personali (codice fiscale, dati sanitari)
  • La vostra collezione di musica
  • La vostra intimità

Fatto?

Ora in ciascun caso pensate: quanti soldi siete disposti a perdere? Quanti acquisti volete lasciar fare a uno sconosciuto con la vostra carta di credito? Quante foto (vostre o dei vostri bimbi) volete fare circolare impunemente in siti (sono tanti) che sono nel lato oscuro del web (e a volte neanche tanto nascosti)?

Come recupererete i numeri di telefono minuziosamente raccolti in questi anni? o come impedirete che qualcuno vi impersoni (coi vostri dati, documenti, codice fiscale) per commettere qualche illecito di cui VOI sarete accusati?

Quante ore di lavoro volete fare (ancora) per recuperare le foto, canzoni, testi, persi?

La sicurezza assoluta non esiste. Non potrete proteggervi contro tutte le minacce esistenti: non ci riescono gli specialisti delle grandi banche o enti governativi, perché dovremmo riuscirvi noi, voi ed io?

Qualcuno, paranoico o estremamente impaurito, a volte decide che il modo migliore per essere sicuri sia isolarsi, non fare per niente certe cose:

  • Non si collega mai a internet.
  • Non usa carte di credito.
  • Non usa cellulari.
  • Non usa telepass o strumenti che lo rendano tracciabile.
  • Non rivela mai nulla di se.
  • Non esce di casa.
  • Vive in un bunker antitutto…

Non è quello che vogliamo, no? io no di certo.

Allora si fa un baratto: Io so di espormi a certi rischi e ne sono consapevole.

Prendo quindi le contromisure che mi permettano di avere la sicurezza di poter prevenire un danno, e se il danno c’è stato o accadde, di poterlo ridurre ai minimi termini.

Se non mi interessa di perdere tutti i dati archiviati nei miei dischi rigidi, non ne farò mai un backup.

Se non mi interessa di perdere tutti i soldi in banca, userò delle credenziali di accesso al home banking ovvie e le scriverò ovunque. O scriverò il PIN del bancomat bello chiaro  e lo terrò insieme al bancomat.

Se non mi interessa di perdere…

Insomma, la sicurezza è un baratto tra la volontà e disponibilità a integrarsi e comunicare col mondo e le perdite che sono disposto a subire.

Perché  è da incoscienti non pensare ad un buon antivirus, una buona password, un buon sistema di backup.

Ma è impensabile in un mondo sempre più connesso globalmente, isolarsi totalmente.

Ho già scritto di come scegliere una buona password, per esempio.

O delle precauzioni da tenere a mente quando si pubblica qualcosa sul web. O di come curare la privacy in Facebook.

Altri articoli seguiranno. Da dove iniziamo?
Buona giornata! e se vi è piaciuto questo articolo… ditemelo e condividetelo, seguite il mio blog oppure il mio account twitter o la pagina Facebook!

No soy un experto en seguridad . Aunque en treinta años como informatico me he ocupado a menudo del tema. No quiero darle lecciones a nadie.

Sólo quiero compartir con ustedes una simple reflexión , que nació esta  mañana escuchando en la radio un programa sobre cómo nosotros, simples mortales , deberíamos cuidar o preocuparnos por la seguridad de nuestros smartphones , PCs , tablets y otros dispositivos que se conectan a Internet.

Los aspectos a tener en cuenta son cada vez más y más , así  también las amenazas y las medidas para defenderse a menudo son simples , pero no siempre son tan evidentes : Uno nunca se detiene a pensar sobre ellas.

La pregunta que destelló en mi mente al escuchar las peticiones de asesoramiento sobre cómo crear una buena contraseña , o cómo comportarse cuando uno se conecta a una red wifi pública , o incluso si es adecuado  poner fotos de sus hijos en una red social es simple, preguntese usted también :

¿Qué estoy dispuesto a perder ?

En serio. Tome una hoja de papel y cree una lista . Comience a llenarla con esa pregunta en la mente, y pensando en

  • Su dinero en el banco
  • Los números de sus tarjetas de crédito
  • El acceso a su cuentas internet: todos aquellas en las que tiene débito automático pre – registrado y autorizado .
  • Su dirección de e -mail ( mensajes y contactos )
  • Sus contactos
  • Sus fotos
  • Sus documentos
  • Su información personal ( número de seguro social , datos de salud )
  • Su colección de música
  • Su privacidad

Hecho ?

Ahora, en cada caso, piense en esto: ¿cuánto dinero estás dispuesto a perder? ¿Cuántas compras quiere dejar que un extraño haga con su tarjeta de crédito ? ¿Cuántas fotos ( de usted o sus hijos ) quiere que circulen impunemente en los sitios ( hay muchos) que están en el lado oscuro de la web (y a veces no tan ocultos ) ?

¿Cómo recuperar los números de teléfono cuidadosamente recopilados a lo largo de los años? o cómo se evita que alguien le suplante (con sus datos , documentos, número de seguro social ) para cometer un cualquier delito del cual usted tendrá la culpa ?

¿Cuántas horas de trabajo que quiere hacer ( aún) para recuperar las fotos , canciones , letras perdidas ?

La seguridad absoluta no existe. No se puede proteger contra todas las amenazas existentes : no pueden especialistas de los grandes bancos o agencias de gobierno , ¿por qué deberiamos tener éxito, usted y yo ?

Alguien , paranoico o extremadamente asustado , a veces decide que la mejor manera de estar seguro es aislarse , no hacer nada :

  • Nunca se conecta a Internet.
  • No utiliza tarjetas de crédito.
  • No utiliza los teléfonos móviles.
  • No utiliza el peaje electrónico o las herramientas que hacen que sea trazable.
  • No revela nada de sí mismo.
  • Nunca sale de casa .
  • Vive en  bunker anti-todo…

 

No es lo que queremos, ¿no es así ? Desde luego, yo no lo hago.

Entonces se hace un trueque : yo sé que me expongo a ciertos riesgos y soy consciente de ellos.

Por lo tanto,  tomo las medidas que permitan que yo tenga la seguridad que podré prevenir el daño , y si el daño ya se produjo o hizo , que sea capaz de reducirlo a un mínimo.

No me importa si se pierden todos los datos almacenados en el disco duro , no voy a hacer una copia de seguridad siempre.

Si no me preocupa  perder todo el dinero en el banco , voy a utilizar  credenciales obvias para acceder a la banca en línea y escribirlas en todas partes. O escribiré el  PIN del cajero automáticoen una hoja y la guardaré, claro, con la tarjeta del cajero automático .

Si no me importa perder …

En pocas palabras , la seguridad es un intercambio entre el deseo y la voluntad de integrarse y comunicar con el mundo y las pérdidas que uno está dispuestos a soportar.

¿Por qué es imprudente no pensar en un buen anti -virus, una buena contraseña , un buen sistema de copia de seguridad.

Pero no se puede pensar en aislarse totalmente de un mundo un cada vez mas globalmente conectado.

Ya he escrito acerca de cómo elegir una buena contraseña , por ejemplo.

O las precauciones a tener en cuenta cuando se publica algo en la web . O cómo cuidar de la privacidad en Facebook .

Los demás artículos seguirán. ¿Por dónde empezamos ?

Que tengas un buen día ! y si le gustò este artículo y compartàlo … digalo , sigua mi blog o mi cuenta de Twitter o Facebook!Non sono un esperto di sicurezza. Anche se in trent’anni da informatico me ne sono occupato spesso. Non voglio quindi fare lezioncine a nessuno.

Voglio solo condividere con voi una semplice riflessione, nata stamattina sentendo parlare di come noi, comuni mortali, dovremmo curarci o non curarci delle sicurezza dei nostri smartphone, pc, tablet e altri dispositivi che si collegano a internet.

Gli aspetti di cui tener conto sono sempre di più, le minacce pure e i modi per difendersi spesso sono semplici ma non sono sempre così evidenti: non ci si ragiona troppo.

La domanda che è balenata nella mia mente sentendo le richieste di consigli su come creare una buona password, o su come comportarsi quando ci si collega ad una rete wifi pubblica oppure ancora se sia opportuno mettere le foto dei figli in un social network e semplice, fatevela anche voi:

Cosa sono disposto a perdere?

Seriamente. Prendetevi un foglio e create una lista. Cominciate a compilarla con quella domanda in testa, e pensate ai

  • Vostri soldi in banca
  • I numeri delle vostre carte di credito
  • L’accesso ai vostri account: tutti quelli dove avete pre-registrato e autorizzato l’addebito automatico.
  • La vostra posta elettronica (messaggi e contatti)
  • I vostri contatti
  • Le vostre foto
  • I vostri documenti
  • I vostri dati personali (codice fiscale, dati sanitari)
  • La vostra collezione di musica
  • La vostra intimità

Fatto?

Ora in ciascun caso pensate: quanti soldi siete disposti a perdere? Quanti acquisti volete lasciar fare a uno sconosciuto con la vostra carta di credito? Quante foto (vostre o dei vostri bimbi) volete fare circolare impunemente in siti (sono tanti) che sono nel lato oscuro del web (e a volte neanche tanto nascosti)?

Come recupererete i numeri di telefono minuziosamente raccolti in questi anni? o come impedirete che qualcuno vi impersoni (coi vostri dati, documenti, codice fiscale) per commettere qualche illecito di cui VOI sarete accusati?

Quante ore di lavoro volete fare (ancora) per recuperare le foto, canzoni, testi, persi?

La sicurezza assoluta non esiste. Non potrete proteggervi contro tutte le minacce esistenti: non ci riescono gli specialisti delle grandi banche o enti governativi, perché dovremmo riuscirvi noi, voi ed io?

Qualcuno, paranoico o estremamente impaurito, a volte decide che il modo migliore per essere sicuri sia isolarsi, non fare per niente certe cose:

  • Non si collega mai a internet.
  • Non usa carte di credito.
  • Non usa cellulari.
  • Non usa telepass o strumenti che lo rendano tracciabile.
  • Non rivela mai nulla di se.
  • Non esce di casa.
  • Vive in un bunker antitutto…

Non è quello che vogliamo, no? io no di certo.

Allora si fa un baratto: Io so di espormi a certi rischi e ne sono consapevole.

Prendo quindi le contromisure che mi permettano di avere la sicurezza di poter prevenire un danno, e se il danno c’è stato o accadde, di poterlo ridurre ai minimi termini.

Se non mi interessa di perdere tutti i dati archiviati nei miei dischi rigidi, non ne farò mai un backup.

Se non mi interessa di perdere tutti i soldi in banca, userò delle credenziali di accesso al home banking ovvie e le scriverò ovunque. O scriverò il PIN del bancomat bello chiaro  e lo terrò insieme al bancomat.

Se non mi interessa di perdere…

Insomma, la sicurezza è un baratto tra la volontà e disponibilità a integrarsi e comunicare col mondo e le perdite che sono disposto a subire.

Perché  è da incoscienti non pensare ad un buon antivirus, una buona password, un buon sistema di backup.

Ma è impensabile in un mondo sempre più connesso globalmente, isolarsi totalmente.

Ho già scritto di come scegliere una buona password, per esempio.

O delle precauzioni da tenere a mente quando si pubblica qualcosa sul web. O di come curare la privacy in Facebook.

Altri articoli seguiranno. Da dove iniziamo?
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