Marchiondelli

Svelato nei dettagli come funziona la censura facebook da un ex dipendente della ditta che ha in appalto il servizio.
Spesso ci si domanda chi faccia lo sporco lavoro di censore nel retrobottega di facebook. Perchè scrivo sporco? Leggete, capirete perché tra poco. Non è come credete.
Il sito gawker ha rivelato la storia di un giovane marocchino di 21 anni, Amine Dekouai, che per 1 dollaro l’ora (al cambio attuale 76 centesimi di euro!) lavorava per una ditta, la odesk, che per conto di facebook monitora i contenuti pubblicati sul popolare social network.

La odesk, ditta californiana, conta tra i suoi clienti anche google.

Amine dekouai, dopo alcuni test, fu inserito in un gruppo di 50 persone, tutte residenti in paesi del terzo mondo come lui: Marocco, Turchia, Messico, India e Filippine giusto per citarne alcuni.

Con gli strumenti software forniti dalla ditta, Amine e gli altri lavoratori devono passare in rassegna foto, video e aggiornamenti di stato segnalati e decidere se confermare la segnalazione (e quindi il contenuto è rimosso), se non confermarla (il contenuto rimane) o delegare la decisione ad un supervisore membro dello staff facebook.

Amine ora ha lasciato la ditta, non solo perché arrabbiato per la misera paga da sfruttamento (secondo le sue stesse dichiarazioni) ma anche perchè quel lavoro metteva a rischio la sua salute mentale.

Ragioni condivise da altri ex-colleghi di Amine: “Pensate ad uno scarico fognario”, hanno dichiarato, “in cui tutta la sporcizia, rifiuti e m..da del mondo fluiscono verso di voi e dovete ripulirla. Foto di pedofilia, necrofilia, suicidi… Ho lasciato quel lavoro perché ci tengo alla mia salute mentale”

Sebbene lo avessero avvertito che il lavoro non era per deboli di stomaco, Amine lo accetta, sottostimando, dichiara, l’impatto di certe immagini.

Facebook ha ammesso l’esistenza di un contratto con la ditta menzionata e l’esistenza di tutti i meccanismi di sicurezza per proteggere le informazioni dei suoi utenti.

Ma, guarda caso, la odesk è la stessa ditta che elenca una richiesta, in altri canali, per un programmatore che crei la possibilità di generare mi piace automaticamente, prendendo i nominativi da un elenco di indirizzi email e account facebook. Poi si possono acquistare migliaia di mi piace (fan) per solo 40 dollari (30 euro circa).

Il manuale di 17 pagine è stato divulgato, insieme con un riassunto delle linee guida per i “censori”. Eccone alcuni punti:

  • Madri che allattano i loro figli completamente nude
  • Giocattoli sessuali o altri oggetti, solo se usati nel contesto di una attività sessuale
  • Raffigurazione, in ogni modo, di feticci sessuali
  • Qualsiasi immagine ritoccata di persone, non importa se con messaggio positivo, negativo o neutro.
  • Immagini di persone ubriache o incoscienti o che dormono con messaggi dipinti in faccia
  • Discorsi Violenti

Interessante notare che, secondo il manuale una frase tipo: “Mi piace sentire scricchiolare il teschio” è violenta e va rimossa, mentre una foto che mostri corpi feriti, teste spaccate, ecc, non lo sono, a meno che siano mostrati dettagli interni…

Ecco la riproduzione di una pagina riassuntiva delle linee guida, estratta dal manuale.


Il manuale completo, di 17 pagine, lo renderò disponibile per il download a tutti coloro che ne faranno richiesta.

Le richieste potete farle commentando il post relativo a questa notizia sulla mia pagina facebook www.facebook.com/Marchiondelli dopo aver messo mi piace.

 
UPDATE: la guida, aggiornata alla versione 6.2, è disponibile nella sezione downloads della mia pagina facebook www.facebook.com/marchiondelli

Buona navigazione! Se avete trovato utile o interessante questo articolo, mettete un mi piace, basta cliccare sul pulsante LIKE. Se poi passate da questa pagina… ancora meglio!